Sant’Antonio Abate

Photo by  Carlo Cozzoli

Il 17 gennaio il calendario cristiano gregoriano festeggia Sant’Antonio Abate, uno dei santi più venerati per le battaglie contro i demoni, ma da dove proviene questo culto e perché?

Il cristianesimo attraverso la figura dei santi ha da sempre inglobato usanze e riti pagani che già antecedentemente si praticavano. La diffusione del cristianesimo è anche grazie alla creazione di questa nuova immagine più vicina alle usanze popolari, infatti le feste con i falò iniziano nella seconda settimana di gennaio, le giornate guadagnano un’ora in più di luce, quindi la conferma che sta arrivando la primavera, da qui nasce il mito dei demoni dell’inverno che vengono sconfitti da San Antonio Abate.

Tutte le tribù celtiche accendevano falò in questo stesso periodo, in onore del dio solare Lug detto anche spirito del grano.

San Antonio Abate nasce in Medio Egitto (251 d.C.- 356 d.C), è stato tra i fondatori del monachesimo. Nella letteratura cristiana viene descritto come un grande maestro che sa guarire molte malattie, considerato il protettore degli animali che vengono benedetti prima dei falò.

I falò di San Antonio non sono soltanto un occasione per bruciare sterpi e foglie secche, ma anche per riscaldare il terreno e prepararsi al nuovo anno.

Foto scattate a Milano (cascina Linterno, cascina Biblioteca e cascina Nosedo).

 

La “Barba di Sant’ Antonio Abate”. Un interpretazione del santo con una bambina in braccio.
Alcune persone si recano alla cascina Linterno per celebrare il falò. L’allocco che simboleggia questo periodo dell’anno viene liberato. Allocco.
Cascina Linterno. Falò di S. Antonio Abate. Un bambino assiste ad un falò. Il rituale di ringraziamento per l’arrivo delle giornate più lunghe si tramanda fin dalle prime tribù indo-europee.

Le tribù celtiche accendevano falò in onore di Lug.
In seguito i cristiani hanno creato una nuova immagine con la figura di S. Antonio Abate.

Danze e preghiere seguono l’accensione dei falò.

Preparazione della polenta. Preparazione della polenta. Preghiera nella cappella di cascina Linterno. Benedizione degli animali. Benedizione degli animali. Alcuni bambini assistono alla benedizione degli animali. Alcune donne danzano prima dell’accensione del falò di cascina Nosedo. Un signore prepara un palo.

L’arma che utilizzavano i preti nel medioevo, fatta di ferro e senza lame perché i preti dovevano rimanere “puri”.

Polenta.

Falò a cascina Biblioteca.

Alcune persone assistono al falò di S.Antonio Abate.